VORREI…

PAGINA APERTA PER ME E PER CHI VUOLE VOLERE ATTRAVERSO IL MIO “VORREI…”:

–    Vorrei un mondo che non necessiti di banche o di finanziarie

–    Vorrei che nessuno facesse le orecchiette alle pagine dei libri

–    Vorrei avere sempre un fazzolettino in tasca quando ho bisogno di soffiarmi il naso

–    Vorrei abitare una casa che si trovi in un viale adorno di jacarande

–    Vorrei che ci fosse un’emittente televisiva che si occupasse esclusivamente di cultura: dal cinema d’essai, ai documentari, al teatro classico e moderno, ai libri, alla musica classica, sinfonica e jazz, alla pittura, alla scultura, alla danza, ai musei… insomma, a tutto quanto fa cultura

–    Vorrei che le droghe fossero solo quelle del droghiere e non quelle del pusher

–    Vorrei finire i miei giorni in un’isoletta, meglio se greca o croata

–    Vorrei poter diventare improvvisamente autistico per vivere, anche inconsciamente, quel mondo esclusivo che ritengo meraviglioso

–    Vorrei che Luigi Pio Carmina diventi uno scrittore di successo e che il suo primo libro “Racconti hunderground”, che ho trovato “geniale”, venga letto da quanta più gente possibile

–    Vorrei vedere in bianco e nero (lasciando il colore solo alle jacarande)

–    Vorrei tornare a saper disegnare come quando ero ragazzo e non c’era compagno o professore del quale, a sua insaputa, tracciavo il profilo, per poi regalarglielo

–    Vorrei vivere la libertà propria di una vacanza in un villaggio naturista

–    Vorrei che i cani non facessero fare la cacca sui marciapiedi ai propri padroni

–    Vorrei che Panarea tornasse quella di trenta e passa anni fa: senza energia elettrica, la gente con le torce tascabili sempre al seguito, il giradischi del Raja alimentato a gas e la Festa della Luna nel plenilunio di luglio

–    Vorrei riuscire a dormire per almeno cinque ore di seguito

–    Vorrei che si riaprissero le case chiuse (dato che quel mestiere purtroppo mai finirà), alla faccia degli pseudo-moralisti che non si dicono d’accordo in virtù di un principio ipocrita, così che quelle poveracce smettano di essere schiave di magnacci, di maniaci e di malattie anche letali

–    Vorrei, vorrei, vorrei che quella bimba di neppure un anno, affetta da tumore ancor prima di nascere, che venerdì mattina ho visto entrare in braccio al papà nella stanza della risonanza magnetica, potesse miracolosamente guarire

                                                                                              ***

–      Vorrei morire prima di tutti i miei cari

–      Vorrei che scomparisse la mafia, pure dai ricordi

–      Vorrei rivedere in vita mio padre e mia madre, anche soltanto per il tempo di ringraziarli per tutto quanto mi hanno dato

–      Vorrei riuscire a leggere tutti i libri che ho in casa e non ho ancora letto (dovrei campare altri cent’anni!)

–      Vorrei la Chiesa ben diversa da quella che è

–      Vorrei rivedere in vita, anche soltanto per il tempo di abbracciarla, Rossella, e proporle di risposarci perché è l’unica donna con cui ho vissuto l’amore uguale

–      Vorrei avere le pareti di casa piene di quadri di Antonello Blandi

–      Vorrei che le “previsioni del tempo” iniziassero dalla Sicilia, non foss’altro perché sarebbe di buon auspicio: si partirebbe dal sole e non da neve e nebbia

–      Vorrei avere sempre a disposizione un bel culetto da carezzare mentre leggo

–      Vorrei passare almeno due giorni l’anno in Grecia: il primo in quella delle memorie archeologiche, il secondo in quella delle isolette dalle case bianche, le buganvillee e gli asinelli

–      Vorrei che tutti quanti leggessero i miei romanzi

–      Vorrei che gli editori, invece di dirmi che – addirittura! – scrivo “capolavori”, li pubblicassero, quei “capolavori”

–      Vorrei conoscere di persona Pjotr Theebe

–      Vorrei che la Sicilia vivesse di turismo, dato che è il posto più bello del mondo

–      Vorrei morire da autosufficiente, per non dare la minima incombenza a nessuno

–      Vorrei morire prima di rincoglionire, per continuare a parlare con me stesso

–      Vorrei che il Palermo vincesse lo scudetto (ma se non lo vince, va bene lo stesso)

–      Vorrei fare quel film sfiorato più volte (vero, signor Monti?) tratto dal mio romanzo “Quando parlano le nuvole”

–      Vorrei tornare a fotografare in bianco e nero modelle improvvisate

–      Vorrei non vedere mai un bimbo con gli occhiali; se deve metterli giocoforza, dopo la fanciullezza

–      Vorrei che ogni bianco sposasse una nera e ogni nero una bianca

–      Vorrei continuare questo mio “Vorrei…” con altri “vorrei…” di tanto in tanto

–      Vorrei che chi vuole volere nel mio “Vorrei…” mi mandi un messaggio e io lo pubblicherò nel mio Blog

* * *

–      Vorrei tornare ai miei quindici anni quando marinavo la scuola per andare al “Bomboniera” (con la sigaretta in bocca per sembrare più grande) a vedere i film di Brigitte Bardot, vietati ai minori di 16 anni

–      Vorrei che i palermitani (o meglio ancora i siciliani tutti) smettessero di tifare per squadre quali Inter, Milan e Juventus – che vincono grazie ai soldi che ricevono (con i quali possono comprare i giocatori migliori) e ai favori arbitrali – e tifassero invece per la squadra della propria città

–      Vorrei tantissimi amici – vecchi e nuovi – su Facebook (che possa leggere di loro e che loro possano leggere di me)

–      Vorrei la parità in tutto e per tutto fra uomini e donne

–      Vorrei tornare ai miei quindici anni quando comprai il pullover rosso-fuoco, simile a quello che indossava Troy Donahue in “Qualcosa che scotta”, e andai a casa di Antonella sentendomi più che “bono”

–      Vorrei rivedere la faccia che fece Antonella (trovandomi più che “bono”) quando aprì la porta e mi vide con quel pullover rosso-fuoco

–      Vorrei che Pjotr Theebe vincesse il premio Nobel per la Pace

–      Vorrei che Lucio Battisti tornasse a vivere per il tempo di incidere un’ultima meravigliosa canzone composta con Mogol

–      Vorrei concludere l’acquisto di quella tomba nel piccolo cimitero di Lingua di Salina, a ridosso del mare e con vista su Lipari, Panarea e Stromboli

–      Vorrei che una donna che va a confessarsi trovi nel confessionale una suora e non un prete

–      Vorrei che tutti provassero quanto è molto più bello donare che ricevere

–      Vorrei che avvenga “quell’incerto so bene che” affinché Samuel, giovane ghanese, possa pagarsi il biglietto aereo per Accra, così da poter conoscere di presenza la figlia Cindy che ormai ha sette anni, nata qualche mese dopo che a bordo di una carretta del mare si è imbarcato verso la vita sua in Sicilia e dei suoi cari in Patria

–      Vorrei essere un esperto del computer così da non essere costretto a cercare anime buone che mi assistano ogni volta (spesso) che non sono in  grado di andare avanti

–      Vorrei rivedere baciarsi quel ragazzino e quella ragazzina, sui quindici anni, che ho trovato seduti sul gradino di un marciapiede del Pireo, bocca incollata a bocca e incuranti di tutto e di tutti, per circa un’ora (tanto è durata la mia attesa prima che m’imbarcassi per Creta)

–      Vorrei non volere perché avendo tutto ciò che voglio non avrei voglia di volere altro per me e per gli altri

* * *

PAGINA APERTA PER I “VORREI…” DEGLI ALTRI:

–      Vorrei che le mie orecchie mai più debbano sentire di violenze sui bambini e atti di pedofilia (Fabio Scribani)

2 commenti

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2 risposte a “VORREI…

  1. Rosalba Sesta

    Cosa vorrei? Qualcosa di molto semplice a dirsi, ma difficile da realizzare, una maggiore maturità nei rapporti affettivi . Ho potuto notare, nel corso degli anni, attraverso le mie e le altrui esperienze che è questo l’aspetto più carente, ma fondamentale …Essere maturi negli affetti, tutti i tipi di affetti, lo vorrei per me, per le persone a cui tengo, ma anche per tutti gli altri. Ricordo i versi iniziali di una poesia di Tagore a cui sono molto legata..
    Io so che questa vita, che manca
    di maturità in amore,
    non è del tutto perduta….

  2. olga scribani

    vorrei……….. piangere di gioia più spesso

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